CAPOLINEA MALAUSSÈNE

RAYMOND CHANDLER AWARD 2023 Feltrinelli traduzione di Yasmina Melaouah La mano di Nonnino si posa sulla testa del ragazzo. «Niente panico, eh? I Malaussène son roba facile. Loro, almeno, sappiamo dove stanno». Kebir ha un attimo di esitazione prima di chiedere: «Ci vado da solo?». Nonnino gli concede il suo sorriso bonario. «No, piccolo, non preoccuparti, ti do tre uomini». Kebir sente il freddo dell’anello. «Vai tranquillo», mormora Nonnino. «Quando sei sul posto, poi, ti concentri bene. La cosa importante è il risultato. Li beccate, recuperate la Schoeltzer, e poi…» Nonnino gli ha afferrato l’orecchio. «E poi finisci di far pulizia». Una pausa. «Li elimini. Tutti e tre. Anche la ragazzina». Gli tira piano il lobo. «Perché un testimone, Kebir mio, testimonia». Nato a Casablanca il primo dicembre 1944 – quasi un segno del destino pensando al Rick di Humphrey Bogart –, di origini corse e provenzali, cresciuto in Africa e poi a Nizza dove si è laureato in lettere, Daniel Pennac è stato prima di tutto insegnante e ai ragazzi ha dedicato, anche dopo l’affermazione come scrittore, molta parte della sua produzione, compresa una celebre avventura a fumetto, Lucky Luke contro Pinkerton, firmata a quattro mani con un maestro del noir mediterraneo come Tonino Benacquista nel 2010. E proprio per il suo impegno per la pedagogia nel 2013 è stato insignito della laurea ad honorem all’Università di Bologna. Dopo aver esplorato la fantascienza (due opere), la narrativa per ragazzi e la saggistica, nasce per caso la saga di Malaussène, che si snoderà attraverso nove romanzi. È successo in Brasile, dove per caso Pennac scopre il romanzo di genere mystery o hard-boiled e a questo si appassiona al punto che, usandolo da grimaldello per fantasia e creatività, per oralità e moralità, diventerà un grande scrittore. La prima volta nel 1985, a quattro mani con uno pseudonimo: Binario morto, una sorta di spy-story pubblicata in collaborazione con gli amici Jean Bernard J. B. Pouy e Patric Raynal, arrivato in Italia nel 1997, magistralmente tradotto da Luigi Bernardi. Pouy e Raynal provocano Daniel sostenendo che non è in grado di scrivere da solo un vero e proprio giallo. Pennac raccoglie la sfida, scommette e così nascono, per la Série Noire di Gallimard, Benjamin Malaussène, investigatore involontario, e la sua stramba famiglia, protagonisti delle storie scritte tra il 1985 e il 2023. Nel mezzo una sua grande passione, il teatro, che Pennac frequenta sia come drammaturgo che come interprete dei propri monologhi o di testi classici come Bartleby Lo scrivano, una storia di Wall Street di Herman Melville, portato in scena anche in Italia nel 2012. Ma a teatro porterà anche un omaggio a Fellini, nel centenario della nascita, con una lettura de La legge del sognatore al Piccolo Teatro di Milano il 20 gennaio 2020. Celebre e amatissimo dal pubblico per la scrittura umorale e versatile, attraversata dal gusto del paradosso e dell’iperbole, virtuoso di una lingua personalissima e colorita capace di trascorrere dal vernacolo allo stile

CAPOLINEA MALAUSSÈNE2023-11-27T15:18:50+01:00

SUSSURRI

Rizzoli traduzione di Isabella Zani I Loverly, proprietari della casa più lussuosa di Harlow Street, hanno organizzato un pomeriggio di fine estate tra amici: un party favoloso dal primo all’ultimo dettaglio, ma solo fino a quando Whitney Loverly, l’impeccabile padrona di casa, donna magnetica che richiama in egual modo malevolenze e ammirazione, si scaglia urlando contro il primogenito di dieci anni. Una scenata che gela all’istante l’atmosfera festaiola e gli invitati. Nove mesi più tardi, verso mezzanotte, quello stesso bambino cade dalla finestra della sua cameretta ed entra in coma. Whitney gli siede accanto nella stanza d’ospedale satura di apprensione e angoscia, rifiutandosi di parlare con chiunque, compresa la sua migliore amica Blair, di cui non riesce nemmeno a sopportare la vista. I fatti che seguono nei tre giorni successivi, mentre si consuma il dramma del piccolo Xavier, la cui sorte è sospesa in un fermo immagine, stringono il campo sulle famiglie di Harlow Street. In particolare, sulle tre donne che ruotano intorno a Whitney – Blair, Rebecca, Mara – di cui vengono svelati segreti e bugie: sussurri, che a poco a poco s’insinuano sotto la spessa coltre che ha sempre protetto o, meglio, coperto, i rapporti di buon vicinato. I sussurri sono le invidie, i desideri, le confusioni, le intuizioni silenziate; e Ashley Audrain si conferma maestra di seduzione nel delineare le paure e la furia delle donne quando diventano madri, quando diventano amiche, ogni volta che scelgono. Ashley Audrain è nata in Canada e vive a Toronto. Ha lavorato a lungo come capo ufficio stampa di Penguin Books Canada. A causa di problemi famigliari, Audrain si è trovata costretta a lasciare il suo impiego. Con più tempo a disposizione, ha iniziato a scrivere fino a farne una professione. E infatti, nel 2021, ha esordito con il romanzo The Push, pubblicato in Italia da Rizzoli col titolo La spinta. Un successo per certi versi inaspettato che ha colpito critica e lettori. Molte delle attenzioni ricevute sono dovute a come Audrain ha raccontato la figura di una madre che stravolge i luoghi comuni della maternità. Ne è venuto fuori un bestseller internazionale sia per il «New York Times», sia per il «Sunday Times» di Londra, venduto in più di quaranta paesi, segnalato nel gennaio 2021 come libro del mese dal Good Morning America Book Club e vincitore del Crime Writers of Canada Best First Crime Novel. I diritti di questo romanzo, per realizzare una serie televisiva, sono stati acquisiti dai produttori di C’era una volta a… Hollywood. Con Sussurri la scrittrice canadese colloca nuovamente le sue protagoniste in un ambiente domestico, adottando un punto di vista estremamente realistico.

SUSSURRI2023-12-05T14:12:12+01:00

PALPEBRE

Garzanti A volte per cambiare un destino basta uno sguardo. Uno sguardo come quello che Giovanni Vigo posa su una donna giovane e troppo bella. Uno sguardo che lo spinge a seguirla in uno dei bagni dell’Università Statale di Milano, dove lei entra con un uomo. Siamo nel 2003, tra l’uscita in sala di Kill Bill e la decapitazione degli ostaggi occidentali in Iraq. Vigo è uno studioso delle pene che Dante infligge alle anime dei peccatori nel Purgatorio. Ed è l’unico testimone di un omicidio che non lascia tracce. Un delitto che diventa un'ossessione, soprattutto quando viene ritrovato il cadavere dell’uomo, orrendamente mutilato. Per rintracciare Mia, la giovane donna sfuggente e misteriosa, uno studioso di Dante non basta. Pwer questo correrà in aiuto Simmel, l'amico di Vigo, il cronista di nera. Ben presto i due si trovano alle prese con una pericolosa organizzazione che promette di soddisfare le richieste più estreme. Gianni Canova è critico cinematografico, insegna Storia e Critica del cinema presso la Libera Università di Lingue e ComunicazioniI IULM di Milano. Fondatore e direttore del mensile «Duel» (ora «Duellanti»). Nel 2002 ha curato, per conto dell’editore Garzanti, la realizzazione dell’Enciclopedia del cinema (la cosiddetta «Garzantina»), ha scritto di film e di visioni su «il Manifesto», «la Repubblica», «Sette» del «Corriere della Sera» e «la Voce» di Indro Montanelli. Nel 2002 ha ideato e curato la Mostra Le città invisibili, ispirata all’omonimo romanzo di Italo Calvino (Triennale di Milano, 4 novembre 2002-9 marzo 2003). Nel 2004 è curatore della mostra Dreams. I sogni degli italiani in 50 anni di pubblicità televisiva italiana, per conto della Rai e della Triennale di Milano (Triennale, 16 febbraio – 31 maggio 2004), mentre nel 2007-2008 ha ideato e curato la mostra Annisettanta. Il decennio lungo del secolo breve (Triennale di Milano, ottobre 2007-marzo 2008). Attualmente è autore e conduttore del programma Il Cinemaniaco su Sky Cinema e titolare della rubrica di cinema su «Saturno», inserto culturale del quotidiano «Il Fatto». Palpebre è il suo primo romanzo scritto nel 2009 e ripubblicato con una nuova post-fazione nel 2023.

PALPEBRE2023-11-27T15:02:49+01:00

NON DIRE GATTO. UN’INDAGINE DI NIVES BONORA

Ponte alle Grazie Per l'ispettrice Nives Bonora è un periodo complicato. Qualcuno ha sparato al suo collega Pizzi, ferendolo gravemente, ed è stata lei stessa a salvargli la vita. Ma ora il commissario Brandi non vuole che partecipi all'inchiesta e anche la loro altalenante relazione appare decisamente in crisi. Inoltre, il microcosmo familiare di Nives, composto da lei, dal padre e dalla nonna, è sconvolto da un ritorno inaspettato. L'ispettrice Bonora, però, non è tipo da arrendersi, e si lancia in una vorticosa «indagine privata» che la porterà a scoprire gli orrori annidati dietro la rispettabile facciata della provincia ferrarese. In questo secondo romanzo, tornano i paesaggi della Bassa, lì dove – fra gli argini del Po, le rare case e le ville abbandonate che affiorano improvvisamente dalla nebbia – il mistero trova il proprio habitat ideale. Cinzia Bomoll di origini nomadi per parte di madre, cresce a Bologna, dove si laurea in Materie letterarie, per trasferirsi poi a Roma, a New York, nel deserto del Mojave in California e tornare a Bologna, dove oggi vive. Scrive fin da giovanissima ed esordisce con un racconto incluso nella raccolta Quello che ho da dirvi (a cura di Giulio Mozzi, Einaudi, 1998). Ha pubblicato i romanzi Lei che nelle foto non sorrideva (Fazi, 2006), 69 (Fazi, 2011), Cuori a spigoli (Ianieri, 2019). È anche sceneggiatrice (vincitrice del Premio Solinas 2020) e regista per il cinema e la televisione. Ha realizzato tre lungometraggi: Il segreto di Rahil (2007), Let’s Dance (2010) e La California (2022), presentato nella sezione Freestyle alla diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Con La ragazza che non c’era, il suo primo romanzo giallo, compare la figura di Nives Bonora, ispettrice schietta e sfrontata, insofferente delle regole e spesso tormentata, ma sempre mossa da un senso di giustizia istintivo e tenace.

NON DIRE GATTO. UN’INDAGINE DI NIVES BONORA2023-11-27T15:02:27+01:00

MORTE SOTTO LE MACERIE. IL COMMISSARIO OPPENHEIMER E LA BANDA DEI FAZZOLETTI GIALLI

Emons Libri traduzione di Angela Ricci Evento in collaborazione con il Goethe-Institut Mailand Febbraio 1949. I settori occidentali di Berlino dipendono ancora dai voli umanitari che portano viveri e medicine, l’elettricità è razionata, si vive al buio e al freddo, e varcare il confine con la zona orientale è sempre più rischioso. Sulle colline di detriti su cui vengono riversate le macerie della città bombardata, è stata trovata una fossa comune con tre cadaveri. Gira voce che stia crescendo nel sottobosco criminale una nuova banda che spaventa persino la vecchia guardia: sono ragazzi ambiziosi e vanitosi, copiano i film sui gangster di Chicago, portano il cappello fedora e vestono completi eleganti con tanto di fazzoletto giallo nel taschino. E uccidono senza pietà. Per affrontare questa nuova criminalità il commissario Oppenheimer riunisce una commissione speciale con i migliori colleghi della città, eppure tutto sembra inutile. L’indagine langue, gli informatori scompaiono uno dopo l’altro, i rari testimoni non vivono abbastanza per parlare. Un giovane di nome Jo sta avanzando nella sua ascesa a boss del crimine a immagine e somiglianza di Al Capone. Harald Gilbers è nato a Monaco di Baviera nel 1969 e ha studiato letteratura inglese e storia moderna e contemporanea. È stato giornalista per le pagine di cultura e televisione e regista teatrale. I suoi gialli sono diventati bestseller internazionali, tradotti in italiano, francese, polacco, danese e giapponese. Nel 2013 fa la sua prima apparizione Richard Oppenheimer, un ex commissario della polizia di Berlino, licenziato perché ebreo ma scampato alla deportazione grazie al matrimonio con l’ariana Lisa. Lo sfondo è quello di una Germania devastata da carestia e bombardamenti, con Stati Uniti e Unione Sovietica che dividono il paese nel dopoguerra. Con il primo romanzo della serie, Berlino 1944. Caccia all’assassino tra le macerie (2013) ha vinto il Glauser Preis 2014, uno dei più importanti riconoscimenti per i gialli in Germania. Mentre nel 2016, con il secondo episodio, I figli di Odino (2015), si è aggiudicato il Prix Historia in Francia. A questi due capitoli iniziali si sono aggiunti: Atto finale (2017), La lista nera (2018), L'inverno della fame (2020), Il ponte aereo per Berlino (2021). Morte sotto le macerie (2023), ambientato nel 1949, è il settimo romanzo del ciclo, pubblicato in Italia, come gli altri sei, da Emons Libri.

MORTE SOTTO LE MACERIE. IL COMMISSARIO OPPENHEIMER E LA BANDA DEI FAZZOLETTI GIALLI2023-12-02T08:47:00+01:00

MORTE DI UN TRAPPER

Harper Collins X passa le sue giornate fumando marijuana e vendendo on-line sneaker rare prima di diventare un detective privato pagato per risolvere un caso. Vent’anni fa era un rapper famoso, quando ancora la musica hip hop non era in classifica, e il suo unico disco gli ha permesso di ottenere lo status di artista di culto, rispettato e ascoltato anche dalle nuove generazioni. Sulla copertina di quel famoso album c’era lui con una felpa col cappuccio e una X tatuata sul collo. Oggi quel tatuaggio appare sul collo di Aelle, il ragazzo ucciso di cui parlano tutti i giornali. E che è uguale a lui vent’anni fa. Come resistere alla tentazione di andare al funerale, per scoprire che il vero nome di Aelle è Aliseo Landini Della Santa? Figlio di Nicola Landini Della Santa, milionario. L’uomo che oggi gli offre cento euro l’ora per indagare sulla morte del figlio, e duecentomila in caso di soluzione del mistero. Un’offerta che non può rifiutare. È solo l’inizio di un’indagine che lo porterà a toccare con mano gli splendori e le miserie della Milano di oggi, tra attici in centro e panchine in periferia, a rischiare la vita, e a incontrare l’amore. Sempre a tempo di rap. Giovanni Robertini è nato a Milano nel 1975. Ha diretto «linus» e «Rolling Stone», per cui ha scritto di musica rap e intervistato tutti i protagonisti della scena italiana. Autore televisivo, ha lavorato, tra i tanti programmi, a Avere Ventanni, Le Invasioni Barbariche e Splendida Cornice. Ha pubblicato L'ultimo party (2013) e La solitudine di Matteo (2020). Morte di un trapper è il suo primo noir sospeso tra il mondo dei Club Dogo e quello di Raymond Chandler, con un eroe che sembra l’impossibile punto di incontro tra Humphrey Bogart e Fabri Fibra.

MORTE DI UN TRAPPER2023-11-27T15:01:46+01:00

LE DUE MOGLI DI MANZONI

Solferino Teresa non si sarebbe mai aspettata di innamorarsi di Alessandro Manzoni ancora prima di incontrarlo di persona. Eppure, non è tipo da perdere la testa facilmente: è una giovane vedova benestante con un figlio, una posizione sociale, una cultura che le permette di brillare nei salotti della Milano ottocentesca. Così quando anche lui rimane vedovo della prima moglie Enrichetta, stroncata dall’ennesima gravidanza, un amico devoto combina un incontro galeotto durante una prima della Scala. Le nozze si celebrano nel gennaio del 1837 ed è un matrimonio fin da subito pieno di passione, ma Teresa si ritrova matrigna di sette difficili figli di primo letto, nuora di una suocera impossibile e moglie di un uomo assai diverso da quello che si aspettava: pieno di nevrosi, problematico e incapace di amare. Un anno dopo l’altro, una delusione dopo l’altra, mentre intorno si compiono gli avventurosi destini dell’Italia da unificare, persino il sentimento forte che la lega ad Alessandro rischia di vacillare. Marina Marazza è specializzata in tematiche di storia, società e costume. Collabora con diverse riviste tra cui «Io Donna». È autrice di romanzi, saggi e narrative non fiction, tra cui i più recenti titoli usciti con Solferino: L’ombra di Caterina (2019), Io sono la strega (2020, vincitore del Premio Salgari, del Premio Asti e del Premio Selezione Bancarella 2021), Miserere (2020), La moglie di Dante (2021) e Le due mogli di Manzoni (2022, Premio Acqui Storia, Premio Scritture di Lago,  Premio Ippolito Nievo).

LE DUE MOGLI DI MANZONI2023-11-27T15:01:32+01:00

LA TAVERNA DEGLI ASSASSINI

Newton Compton Anno del Signore 1793. Granducato di Toscana. Un castello fondato su un'antica abbazia, un cadavere avvolto nei tralci di una grande vite. Sotto le luci di un'alba invernale, i vitigni innevati del barone Calendimarca si rivelano teatro di un omicidio. Non solo un enigma inspiegabile, ma anche un'onta per il casato del nobiluomo. Vitale Federici, insieme al suo devoto discepolo Bernardo della Vipera, si ritroverà a investigare su un delitto i cui moventi sembrano affondare nell'antica tradizione vinicola della famiglia baronale, e nella sua cantina sotterranea che, simile a una biblioteca, pare celare un indizio sull'identità dell'assassino. Riuscirà Vitale a fare luce su questo caso, in cui ambizione, inganno e antiche passioni si intrecciano in un mistero forse impossibile da decifrare? Marcello Simoni, nato a Comacchio nel 1975, è un ex archeologo e bibliotecario, laureato in Lettere. Ha pubblicato diversi saggi storici e ha partecipato all’antologia 365 racconti horror per un anno a cura di Franco Forte (2011). Altri suoi racconti sono usciti per la rivista letteraria «Writers Magazine Italia». Con Il mercante di libri maledetti (2011), il suo primo romanzo, ha vinto il Premio Bancarella. Nel 2012 ha firmato La biblioteca perduta dell'alchimista. L'anno seguente è la volta de Il labirinto ai confini del mondo e L'isola dei monaci senza nome. Del 2014 sono L'abbazia dei cento peccati e il racconto La prigione delle anime, apparso nell'antologia Delitti di Capodanno. Nel 2016 e 2018 escono rispettivamente Il marchio dell'inquisitore e Il monastero delle ombre perdute. Di seguito ha pubblicato: Il lupo nell'abbazia (2019), La selva degli impiccati (2020), Angeli e diavoli (2021), La profezia delle pagine perdute (2021), La cattedrale dei morti (2022) e La taverna degli assassini (2023).

LA TAVERNA DEGLI ASSASSINI2023-11-27T15:01:21+01:00

LA FINESTRA SUI TETTI E ALTRI RACCONTI CON MARTIN BORA

Sellerio Nel 1941, in un villaggio ucraino abbandonato dai sovietici, von Bora incontra Vladimir Propp, lo scienziato di Leningrado che scoprì lo schema universale della fiaba popolare. Con l'esperto di folklore al fianco, inizia a investigare sull’omicidio di una strega-prostituta. A Praga nel 1942, mentre Heydrich pianifica la soluzione finale per gli ebrei cechi, sono due vecchietti nel cortile sotto alla finestra che attraggono l'attenzione di von Bora, durante un’indagine su un collaborazionista assassinato. Il vecchio maestro che denuncia il figlio ai nazisti, in un villaggio della Russia occupata, riporta Martin a una vendetta famigliare in quelle terre di sangue. Le altre storie della seconda parte hanno luogo sotto i cieli più luminosi dell’Italia occupata. Un delitto passionale nel veronese del 1943 che coinvolge un prete, le guardie di Salò, una vedova. Un gioielliere a Littoria ucciso per una spilla dal nome allusivo, il nodo d’amore. Un vecchio su un treno, in Toscana nel 1944, che racconta dell’omicidio di due amanti. Una specie di faida familiare sull’Appennino e l’astuzia di un partigiano. Ben Pastor, nata a Roma, docente di scienze sociali nelle università americane, ha scritto narrativa adottando generi diversi, con un particolare impegno nel poliziesco storico. Della serie di Martin Bora, Sellerio ha già pubblicato Il Signore delle cento ossa (2011), Lumen (2012), Il cielo di stagno (2013), Luna bugiarda (2013), La strada per Itaca (2014), Kaputt Mundi (2015), I piccoli fuochi (2016), Il morto in piazza (2017), La notte delle stelle cadenti (2018), La canzone del cavaliere (2019), La sinagoga degli zingari (2021), La Venere di Salò (2022), La finestra sui tetti e altri racconti con Martin Bora (2023).

LA FINESTRA SUI TETTI E ALTRI RACCONTI CON MARTIN BORA2023-11-27T15:01:09+01:00

L’ETÀ DEL MALE

Einaudi traduzione di Alfredo Colitto Sono amati da alcuni, odiati da molti, temuti da tutti. I Wadia controllano trasporti, miniere, zuccherifici. Ma è con la speculazione edilizia che stanno consolidando il loro impero. Ora, però, montano le proteste di chi viene sfrattato e il «Delhi Post» sta indagando per fare esplodere lo scandalo. Grazie al carisma e alla determinazione, Neda è riuscita a insinuarsi nella cerchia di Sunny Wadia, il rampollo destinato a prendere in mano le redini della famiglia. Ma invaghirsi di una giornalista come lei è una debolezza che a Sunny potrebbe costare molto cara. Il compito di scongiurare la rovina spetterà ad Ajay, ragazzo di origini poverissime, autista, tuttofare, guardia del corpo e, all’occorrenza, vittima sacrificale. Deepti Kapoor è originaria di Moradabad, città a nord dell'India. Dopo aver frequentato la Welham Girl's School di Dehradun e l'Università di Delhi, ha lavorato come giornalista a Delhi. Nel 2015 ha pubblicato A Bad Character, il suo romanzo d'esordio. Il successo planetario arriva con l'uscita de L'età del male, primo volume di una trilogia venduta in 35 Paesi. I diritti del libro sono stati acquisiti da FX Studio che produrrà l'adattamento televisivo della saga criminale dei Wadia.

L’ETÀ DEL MALE2023-12-05T17:24:38+01:00