Il potere della parola, astuta e manipolatrice
Il video diario del Festival a cura di Cinecittà News
Giornalista Gabriella Giliberti
Autrice Margherita Bordino
Operatore di ripresa Marco Cappellesso
Post-produzione Giulio Riservato


La parola è astuta e manipolatrice, e può essere un’arma di potere anche politico. Sulla potenza e la forza della parola si concentra il secondo giorno di Noir in Fest. Il film islandese The Oath, il romanzo storico e gotico di Matteo Strukul e il film di Richet mostrano come la parola è decisiva in più di un’occasione.

The Oath è il film del giorno, la storia di una ragazza che cede ad un amore bugiardo e sbagliato; I Medici di Strukul narra il potere del casato fiorentino e mostra come anche la parola è stata una importante arma verbale; e poi c’è Jean Francois Richet che arriva a Como per presentare il film Blood Father con Mel Gibson. Non un vero action movie, ma una storia sul rapporto padre figlia. Un padre che ha commesso degli errori, anche con la parola, e tenta di recuperare.



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