Siamo seri, giochiamo!

Ci hanno chiesto spesso perché il maggiore festival di genere nel panorama italiano lascia Courmayeur subito dopo aver festeggiato i suoi primi venticinque anni. C’è una ragione pratica - la divergenza di priorità tra le strategie di promozione della Valle d’Aosta e la coerenza di una manifestazione fatta di spettacolo e ricerca culturale -, e c’è una ragione profonda: è tempo che il modello festival si rinnovi e che nelle sue linee-guida il pubblico, un nuovo pubblico, torni ad essere protagonista. Dunque ha senso superare la formula del "festival di charme" per una sfida totalmente nuova che fa del territorio metropolitano la sua scena e dell’Università il suo punto di riferimento. Immaginare un nomadismo strutturale e una mutazione di pelle che si riflette sui contenuti, è del resto caratteristica profonda del genere noir, esprime bene quell’inquietudine, quella vocazione al rischio e al brivido che generazioni di lettori e spettatori hanno eletto a punto di riferimento, proiettandovi sogni e incubi che affondano nell’inconscio collettivo e nel disagio sociale.

Cosa racconterà allora il nuovo Noir in Festival? Siamo partiti da alcune certezze come la data nel calendario, i film, i libri, i personaggi e la formula interdisciplinare che hanno costruito negli anni la nostra unicità. Ma su questa pianta abbiamo cominciato a operare degli innesti che anticipino la trasformazione in atto. Se Daniele Brunati, immaginifico patron della Città dei Balocchi e "anima" dell’Associazione Amici di Como non avesse tanto insistito perché l’avventura del Noir 2016 partisse dalle rive del lago dove nel 1925 debuttava Alfred Hitchcock con The Pleasure Garden, oggi racconteremmo una storia diversa. E se Gianni Canova (che porta l’esperienza e lo spirito innovativo di IULM nel Comitato Direttivo) non avesse avuto l’intuizione di pensare l’Università come motore propulsivo e luogo di costruzione di un nuovo pubblico, molto del senso del nostro lavoro di prospettiva andrebbe disperso. Grazie a queste due fondamentali collaborazioni abbiamo potuto disegnare un percorso che è una sfida e un salto in avanti. E alla nostra proposta hanno aderito in tanti, con straordinaria generosità.

Ci piace ringraziare l’Associazione Albergatori e il Consorzio Como Turistica, il Milano Film Network che ci ha accolti con calore e disponibilità, l’Istituto Confucio di Milano con cui festeggiamo un vero autore da best seller come Mai Jia, la Cineteca Italiana con cui avviamo un ricco programma comune e lo Spazio Anteo che entra tra i nostri partner, l’Università dell’Insubria che collabora al nostro programma di formazione, i nostri tanti media partner (a cominciare da Sky fino al canale tematico CI - crime+investigation). Ma in primis alla Direzione Generale Cinema che promuove il Festival fin dalla prima edizione riconoscendolo tra le eccellenze italiane, all’Istituto Luce - Cinecittà e alla SIAE, al Comune di Como che ci sostiene e garantisce il patrocinio così come il Comune di Milano e la Regione Lombardia.

Il Noir in Festival 2016 sarà, grazie a tutti i suoi partner, alle case editrici, alle distribuzioni e produzioni, agli amici, soprattutto una grande festa dell’intelligenza e della scoperta. Ne sono simbolo a Como la stupenda scenografia cittadina in chiave fantasy, che riflette una nuova sensibilità del festival, e a Milano il game Fight Cult, realizzato dagli studenti della IULM da un’idea di Gianni Canova, e dedicato ai film noir italiani contemporanei. Passione, scoperta, comunità e attenzione alle generazioni future saranno le parole chiave del nostro lavoro fin da quest’anno. Per un gioco da giocare con grande serietà ma anche da vivere come una continua sorpresa.


  Facebook