Andrea Purgatori, Umberto Rapetto e Alessandro Curioni hanno condotto il pubblico del Noir nelle profondità del Web, dove l’invisibile colpisce la superficie.

Moderati e sollecitati da Giorgio Gosetti, lo scrittore e giornalista Andrea Purgatori, il generale Umberto Rapetto (esperto di criminalità economica e tecnologica) e Alessandro Curioni (docente di sicurezza dell’informazione alla Cattolica di Milano), hanno portato il pubblico del Noir (presente e virtuale) nelle profondità del Web.

Un abisso oscuro dove accadono cose che colpiscono la superficie, che modificano esistenze, che possono essere oggetto di trame noir. Dalle semplici, ma non per questo meno odiose, truffe informatiche, ai furti d’identità fino alle attività criminali più efferate, il Deep Web e la Dark Net sembrano luoghi fertili per chi nell’invisibilità trae illecito profitto dagli inconsapevoli visibili.

Se nella Sala dei 146 della IULM, dove si è tenuto l’incontro, qualcuno è entrato immaginando di trascorrere un paio di ore di sereno intrattenimento, forse ne è uscito con un bel po’ di ansia in più. La casa, persino i fornelli, i frigoriferi e tutti gli elettrodomestici, l’acqua che beviamo, ovviamente i computer e i telefoni, e poi i documenti che certificano la nostra identità, i desideri, le virtù e le debolezze, quasi superfluo aggiungere soldi e risparmi, e poi altro e altro ancora, tutto è potenzialmente controllato e manipolabile. E le difese? Arrancano al cospetto di un attacco che agisce approfittando del caos, dell’eccedenza della realtà rispetto alle regole.

Ecco, appunto, l’eccedenza della realtà. Perché quello di cui hanno parlato Rapetto, Curioni e Purgatori, riporta alla memoria l’ossessione metafisica che dai pre-socratici in poi ha agitato la mente dei filosofi, degli artisti, degli studiosi: come si regola la realtà? In che modo la pluralità incontrollabile del mondo della doxa può essere addomesticata, resa docile al cospetto dell’Essere, della Verità, dell’Uno? Da questo punto di vista, Deep Web e Dark Net non sono altro che una versione 100.0 di qualcosa che da sempre si propone come uno spettro: la fragilità della nostra esistenza, soggetta alla bellezza e, contemporaneamente, agli orrori dello stare insieme.

Ad ogni modo, nel dubbio, quando uscite di casa chiudete il gas!