Harald Gilbers, sollecitato dalle domande di Giancarlo De Cataldo, presenta il suo nuovo romanzo Morte sotto le macerie. Articolo di Cristina Diaferia

Il ruolo dello scrittore non è un lavoro privo di insidie; questo lo sanno bene Giancarlo De Cataldo (ieri impegnato anche con la consegna del Raymond Chandler Award a Pennac) e Harald Gilbers, protagonisti dell’incontro tenutosi presso la libreria Rizzoli. Attraverso un dialogo stimolante, i due autori hanno cercato di riflettere sulle responsabilità dello scrittore contemporaneo rispetto alla storia.

«Mi sento come un archeologo che va a cercare quello di cui scrive», così ha detto l’autore tedesco che ha presentato il suo nuovo romanzo, Morte sotto le macerie. Il commissario Oppenheimer e la banda dei fazzoletti gialli. Il testo nasce come sempre dall’esigenza di Gilbers di indagare la storia e di interrogare i lettori sul proprio passato. «Come autore ho il compito di rappresentare un periodo storico, ovviamente non ho tutte le risposte, ma ho la possibilità di fare qualche domanda interessante», ha dichiarato Gilbers riflettendo sul privilegio degli scrittori di instillare dubbi e stimolare la ricerca.

Un altro tema al centro della conversazione è stato quello della violenza. Per il nativo di Monaco di Baviera è fondamentale riflettere sulle conseguenze della violenza, per questa ragione i traumi subiti dai soldati in guerra assumono un importante spessore nella serie dedicata a Oppenheimer.

La rappresentazione del male, però, esige sempre un’attenzione particolare da parte dello scrittore che deve evitarne la legittimazione o l’esasperazione. A tal proposito, Gilbers ha riflettuto anche sul rilievo che ad oggi i media assumono e su come molte delle scelte compiute dai suoi personaggi siano influenzate proprio dai film noir hollywoodiani. Un rapporto, quindi, tra cinema e letteratura che ben si interseca con il focus stesso del Festival.

In conclusione, Gilbers, che si è definito «un libro aperto» davanti al suo pubblico, ha anche annunciato la produzione di una serie televisiva tratta dai suoi libri e l’intenzione di portare avanti la storia del commissario Oppenheimer almeno per altri tre romanzi.