BLACK IS BELTZA
di Fermín Muguruza
 
Spagna, 2018, 80’, colore, DCP

sceneggiatura
Fermín Muguruza 
Harkaitz Cano
Eduard Sola
direttore artistico
Beñat Beitia
direttore dell’animazione
Iñigo Berasategi
creazione del personaggio
Josep Homs
musica
Raül Refree
Fermín Muguruza
progettazione extra
Pepe Boada
progettazione oggetti di scena
Mikel Antero
storyboard
Kepa de Orbe
illustrazioni
Mariona Omedes
Karin du Kroo
composizione digitale
Dani Azpitarte
User T38
sfondi
Iñaki Holgado

voci
Unax Ugalde [Manex]
Isaach De Bankolé [Wilson Clever]
Iseo [Amanda Tamayo]
Sergi López [Warren Phillips]
Ramon Agirre [Xebero]
Jorge Perugorria [Sargento Bravo]
Angelo Moore [Rudy]
Maria De Medeiros [Amira]
Emma Suarez [Laia]
Oscar Jaenada [Che Guevara]
Rossy De Palma [Ruth Abransom]

produttori esecutivi
Oriol Marcos
Fermín Muguruza
produzioni
Black is Beltza AIE
Talka Records&Films
Setmagic
Elkar

vendite internazionali

Ottobre 1965. I tipici pupazzi giganti che si vedono sulle strade di Pamplona durante le feste di San Firmino, sono invitati a sfilare a New York sulla Quinta Strada. Non a tutti però è permesso di esibirsi: a causa della discriminazione razziale, le autorità americane escludono i giganti neri dalla parata. Ispirato a una storia vera, Black Is Beltza racconta la storia di Manex, uno dei giovani incaricati di trasportare uno dei giganti. Nel corso di questo lungo e inaspettato viaggio, Manex osserverà da molto vicino eventi cruciali della storia: le rivolte scatenate dall’assassinio di Malcolm X, le eccentricità della Factory, l’alleanza tra i servizi segreti cubani e le pantere nere, i primi festival di musica hippy e psichedelici.

«Appena ho visto la foto dei giganti di Pamplona sfilare sulla quinta strada a New York nel 1965, con la didascalia che spiegava come fossero stati esclusi i neri, ho capito che lì c’era una storia da raccontare. Qualche tempo dopo, durante una visita a Cuba, ho sentito la storia di una missione segreta, una delle tante raccontate da chi aveva vissuto in prima persona la Guerra Fredda, lavorando per i servizi di intelligence cubani. Si trattava di una missione sotto copertura per sostenere uno dei movimenti appoggiati dai rivoluzionari cubani: quello delle Pantere Nere. […] È una storia affascinante che fonde finzione e realtà, che parla di spionaggio, rivoluzione e amore. Su tutto aleggia il Vietnam, la Guerra dei Sei Giorni, il Kgb, la Cia e il Mossad, le guerriglie in Bolivia, i movimenti di liberazione nati in tutto il mondo, le droghe psichedeliche, la libertà sessuale e la rivoluzione dell’orgasmo e, soprattutto, la musica di Otis Redding: Respect». 

Fermín Muguruza (Irun, 1963), fonda diverse band, Kortatu, Negu Gorriak e Kontrabanda, canta in basco fondendo elementi di ska, punk e reggae. Nel 2009 debutta nel cinema con il documentario Checkpoint Rock: Canciones desde Palestina, presentato lo stesso anno al Festival di San Sebastián. Nel 2010 gira Next Music Station, una serie sulla musica in diversi paesi arabi per l’Al Jazeera Documentary Channel. Con Eider Rodríguez, scrive, dirige e produce il film Zuloak presentato nel 2012 a San Sebastián nella sezione Zabaltegí. Nel 2014 pubblica una graphic novel scritta insieme a Harkaitz Cano, illustrata da Jorge Alderete, Black Is Beltza da cui è tratto il film del 2018. Nel 2015 è la volta del progetto Nola?, un documentario su New Orleans dieci anni dopo l’uragano Katrina.

2018 Black Is Beltza
2015 Nola? (doc)
2012 Zuloak (Holes, doc)
2009 Checkpoint rock: Canciones desde Palestina (Checkpoint Rock. Songs from Palestine, doc)


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    PROGRAMMAZIONE

    04/12/2018 h 19:00IULM 6 - Auditorium
    Anteprima internazionale