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Edizione 2012
 
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  Il corruttore  
 
autore
Ugo Barbara
Piemme
Vittorio Tanlongo è un padre affettuoso e un marito fedele e devoto. È anche un apprezzato avvocato, con agganci nelle sfere del potere industriale, politico e finanziario. Ma è, soprattutto, un corruttore. Tutti gli uomini – è il suo credo – hanno un prezzo e nessuno è più bravo di lui a quantificarlo. Questo gli ha permesso di comprare di tutto: dalla finale dei Mondiali di calcio ai diritti di esplorazione petrolifera nel Kurdistan iracheno. E sa bene che quando la corruzione non funziona, c’è sempre la leva del ricatto, anche a costo di costruire ad hoc le condizioni per mettere un uomo con le spalle al muro. È andata così con un senatore che non voleva saperne di cedere alle lusinghe di una mazzetta, ma quando questi si toglie la vita dopo aver ricevuto una videocassetta che documenta le sue prodezze con una ragazza reclutata da Vittorio, qualcosa si rompe nel perfetto meccanismo messo a punto da Tanlongo. Vittorio accetta di andare a Palermo per comprare Ruggero Pietrasanta, un incorruttibile funzionario pubblico che ostacola la costruzione di un aeroporto su cui ha messo gli occhi la mafia. Quando arriva in Sicilia, la sua coscienza è tormentata in un modo al quale non riesce – o non vuole – dare ragione. Forse è questo che gli fa commettere una serie di passi falsi, tra cui garantire alle persone sbagliate risultati che non potrà raggiungere. Nella sua disperata corsa per dimostrare che realmente non c’è uomo che non abbia un prezzo, la strada di Tanlongo incrocia quella del capitano della Guardia di Finanza Flavio Respighi; della insoddisfatta moglie di Pietrasanta, ma soprattutto di una serie di personaggi che hanno popolato il suo passato remoto e che sembrano aver deciso tutti insieme di presentargli il conto. A essere a rischio non è solo la figura pubblica di Tanlongo, ma la stabilità della sua famiglia e persino la sua stessa vita. Elisa, la moglie fascinosa e misteriosa con cui Vittorio ha un rapporto denso di segreti, perde fiducia in lui. Il suo più vecchio amico, l’avvocato Cirami, non riesce a proteggerlo dal demone moralizzatore di un collega che ha scoperto il gioco e vuole che venga radiato dall’ordine. Man mano che va avanti, se vuole salvarsi, Vittorio deve scoprire cosa lega il suo passato a quello di Respighi e di Pietrasanta e perché la sua onestà sembra non avere prezzo. Nell’ombra si sviluppa la manovra di Teo, un ex agente dei servizi segreti che Tanlongo usa per i lavori sporchi, e su tutto si stende lo spettro fetido di una classe politica e imprenditoriale che non conosce scrupoli né valori morali.
 
 
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