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Edizione 2012
 
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  La gabbia delle scimmie  
 
autore
Victor Gischler
Meridiano Zero
La gabbia delle scimmie parte con un ritmo micidiale, necessario, perché, come dice lo stesso Gischler: «l’apertura serve a registrare i toni. I lettori tendono a dare una scorsa alle prime due pagine di un libro prima dell’acquisto. E in base a queste fanno la loro scelta». E le prime pagine di questo libro parlano di Charlie Swift che si ritrova un cadavere senza testa nel bagagliaio della sua Chrysler. È solo l’incipit: poi compaiono un killer psicopatico, maniaco degli esplosivi, e Blade Sanchez, collega di Swift, con il quale forma
una coppia consumata. Un solo oggetto come portafortuna: un numero del National Geographic. Sembra un “lavoretto” facile e pulito da fare, ma immediata deflagra una escalation di violenza. Per Charlie Swift, gangster di Orlando, Florida, questa è ordinaria amministrazione. Lo chiamano “il sarto”, perché una volta ha ucciso un uomo con un paio di forbici. Le cose si complicano quando il suo capo Stan, boss incontrastato della mala locale, si ritrova con le spalle al muro: Beggar Johnson, che da Miami controlla la criminalità organizzata di quasi tutto lo Stato, ha deciso di mimpossessarsi anche del suo territorio. La banda di Stan viene massacrata. Charlie è il solo superstite della mattanza, ma con i registri contabili dell’impero criminale di Johnson fra le mani diventa l’obiettivo di una sfrenata caccia all’uomo scatenata sia dalla gang di Miami sia dall’FBI.
«In Gun Monkeys i personaggi non si accorgono di quello che gli succede. Per loro è letteralmente terrificante. Eppure per il lettore entrare nel loro mondo è davvero divertente. Mi piace mescolare nei miei romanzi l’energia del rock’n’roll con il dinamismo parossistico dei fumetti e l’approccio cinematografico. Il mio processo creativo somiglia molto da vicino a una valanga. Le idee cominciano a rotolare, ruzzolare, prendere velocità e a quel punto è troppo tardi per poter pensare di fermarle».
I personaggi sono essenziali, grezzi, dal cuore duro, ideali per una trasposizione cinematografica, di cui già esiste infatti una sceneggiatura scritta da Lee Goldberg. Un romanzo in viaggio, senza mai fermarsi, lungo la Florida, terra di acqua e sole, che sarebbe come dire belle ragazze in costume da bagno, partendo da Orlando, «una città che non si sviluppa in altezza ma a macchia d’olio, cresce alla rinfusa in tutte le direzioni fagocitando sobborghi come Altamonte e Longwood e zone un tempo rurali come Sanford, Oveido, persino Bithlo. Tutta la Florida centrale, da Disneyworld alla Space Coast, è un dannato groviglio di tangenziali, centri commerciali, complessi residenziali fatti con lo stampino. E hotel, hotel, hotel». Victor Gischler sviluppa uno stile originale: «Fra gli autori che ho amato cito Raymond Chandler, Jim Thompson, Kurt Vonnegut, John D. Macdonald, Elmore Leonard, Carl Hiaasen. Io voglio che i miei lettori, quando finiscono uno dei miei libri, dicano, “wow, era divertente”. E poi però possano anche dire “ha centrato un punto strano”, e capire, mentre stanno ridendo, che dietro si sta parlando di altro».
 
08/12/2008  ore 16:45
Jardin de l'Ange
 
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