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  Grandi e piccole delinquenze
Tre autori a confronto
Matti Ronka, Chris Morgan Jones e Stephen Kelman
 
 
 09/12/2011 
«La Finlandia è una nazione con una storia molto breve. Siamo sempre stati dominati ma non abbiamo mai perso il nostro orgoglio. Durante la Seconda Guerra Mondiale ci siamo alleati con la Germania, e molti finlandesi che vivevano in Russia sono potuti tornare nei territori dei loro antenati. Ma a guerra finita, una legge ha costretto queste sessantamila persone a tornare in Russia. I loro figli sono potuti tornare in Patria solo dopo la caduta del Muro, ma sono considerati dai finlandesi stessi come cittadini di seconda categoria. Una nazione con una storia giovane ha bisogno di costruirsi miti fondatori, e uno di questi nostri miti è la Carelia». È Matti Ronka che parla, scrittore e giornalista nato proprio nella Carelia, autore di L’uomo con la faccia da assassino, romanzo il cui protagonista è l’investigatore Viktor Karppa, esule che vive tra i confini, sempre invischiato tra la mafia di Leningrado e la polizia finlandese.

Un investigatore con pochi basilari principi morali: non spaccia droga, non uccide. Ha un cervello di acciaio e un cuore d’oro, ed è per la sesta volta protagonista delle avventure scritte da Ronka, ex anchorman, oggi dirigente televisivo: «ispirandomi a Chandler, per scrivere il mio primo libro -  ha detto -  ho iniziato a pensare a una linea narrativa molto rigorosa nell’intrigo, ma la cui parte essenziale è quella che sta intorno, quegli episodi all’apparenza non necessari. Attraverso le piccole cose si creano i grandi paesaggi». Giornalista che non si è mai occupato di cronaca nera, Ronka nei suoi libri affronta i temi della globalizzazione, del welfare, del razzismo. «Non scrivo di me, ma attraverso questi libri racconto le mie emozioni».

E scrive partendo dalle proprie esperienze anche Chris Morgan Jones, autore di L'uomo dell'inganno, anche lui con una lunga frequentazione della Russia, avendo lavorato per una delle più importanti agenzie investigative. Una spia, quindi, o quasi, «mi piace molto Le Carrè, che racconta quei piccoli dettagli che solo chi ha vissuto quelle esperienze può conoscere, dettagli che danno un senso di realtà. Il romanzo è uno strumento per raccontare cose che altrimenti non si potrebbero dire». L’eroe negativo del suo libro è Konstantin Malin, «un personaggio contemporaneo, che narra bene il passaggio dal comunismo alla economia di mercato. Quelli che poi sono diventati i grandi oligarchi hanno guadagnato moltissimi soldi negli ultimi giorni dell’Urss. Hanno comprato grandi pezzi della Russia. Con Putin la situazione è cambiata, lui ha deciso di ricentralizzare il potere. Nei primi anni della sua presidenza proprio per rafforzare il suo potere ha attaccato questi oligarchi. Malin è uno che si inserisce nella organizzazione putiniana:  funzionario del Ministero, non un ministro, anche se potrebbe benissimo esserlo. Per disegnare questi personaggi mi sono affidato ai miei vecchi clienti, al modo in cui pensano, a quello in cui usano la gestualità dei loro corpi. Sia per raccontare Malin sia per raccontare di Ben Webster, che del libro è il protagonista positivo, un idealista a cui mancano gli ideali, la cui prossima avventura sarà ambientata in Iran e nel Medio Oriente».

Di una delinquenza completamente diversa parla invece Stephen Kelman, in Soffiando via le nuvole. È una delinquenza giovanile, di ragazzini che vivono nelle council estate, le case popolari, raccontate da un ragazzino, Harry, appena arrivato dalla Nigeria. Anche questa, però, è una storia che prende spunto da un vero fatto di cronaca, da reali esperienze vissute dallo scrittore che da quei casermoni proviene. Un romanzo morale, nella quale il ragazzino/protagonista deve compiere una scelta che poi segnerà la sua storia. «Un ragazzino che cerca di capire come si possa essere uccisi - indaga, infatti  sulla morte di un suo amico. E questo omicidio gli ha sconvolto l’ordine morale, il senso della giustizia». Un libro che ha mostrato un grande interesse da parte degli editori, i quali si sono dati battaglia per acquistare i diritti (tredici case editrici hanno partecipato all’asta): «mi ha fatto molto piacere questo interesse da parte delle case editrici, dandomi forza e incoraggiandomi, per il futuro, a scrivere ancora storie che abbiano un aspetto diretto con la società. Il mio secondo libro, che sarà anche questa volta una storia importante per me, la storia di un mio amico di Bombay, un giornalista molto istruito, che, per passione, batte assurdi record mondiali (tra gli altri gli piacerebbe battere il record di farsi spezzare addosso 50 mazze da baseball). Sarà anche questo un libro di persone che provengono da ambienti diversi, che si incontrano e stringono amicizia tra di loro. Tutta la mia vita si base sull’essere sempre stato circondato da persone che avevano storie, nazionalità e patrimoni culturali diversi. E a tutto questo io sono profondamente grato. Penso che queste situazioni possano  permettere di sviluppare curiosità, rispetto e conoscenza. E a noi scrittori ci permette di poterci confrontare con materiali molto più ampi».