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  Whisper – Il respiro del diavolo  
 
 09/12/2008 
Renaud Grigoletto
Lontano, perso nell’immensità della neve, isolato nel mezzo di una foresta buia e angosciante ecco un campeggio estivo abbandonato, covo di delinquenti. Castello stregato dei tempi moderni, diventerà un terreno di gioco, sia quello di un bambino che si rivela inquietante, sia quello di un regista completamente immerso nel godimento di un terrore condiviso con lo spettatore.

David ha il potere diabolico di leggere i pensieri, di suggerire sussurrando un’azione, un intento, prolungamento di questo vento onnipresente, accarezzando, in un movimento ininterrotto, la facciata del rifugio abbandonato. Dall’essere debole, vittima abituale di ogni film dell’orrore, il bambino diventa con Whisper, colui che muove i fili, e anima questo piccolo teatro di burattini viventi.

Ogni mossa, su questa grande scacchiera, sarà compiuta solo perchè lui lo vorrà : quest’angelo del male, decaduto, domina l’insieme dei dannati che popolano questo film, compie la volontà di un demiurgo diabolico, diventato maestro dello scacco matto. Il piacere della sorpresa  e delle ambientazioni opprimenti si sdoppia in un altro gioco, più cinematografico, quello della collisione violenta tra i generi, unione incerta tra l’intrigo poliziesco e l’ horror, al limite dell’ appropriazione, del ribaltamento dei codici stessi.