Conversazioni

Come la pioggia sul cellofan

Grazia Verasani
Marsilio

Giorgia Cantini, investigatrice privata a capo di una piccola agenzia di periferia nella Chinatown di Bologna, è appena stata lasciata da Luca Bruni, dirigente della questura e capo della Omicidi, e sfoga la propria tristezza ubriacandosi nei bar e nei locali della città. È in questa fase non facile della sua vita che incappa in Furio Salvadei, un affascinante cantautore alla soglia dei cinquant’anni in piena crisi artistica ed esistenziale, che la incarica di indagare su una sua fan diventata stalker. Sotto le piogge persistenti dell’autunno alle porte, con la mente un po’ annebbiata dai drink delle sue sere solitarie e dalla nostalgia di Bruni, Giorgia si perderà in un’indagine che è un continuo gioco di specchi e sovrapposizioni, e in una vita filtrata da schermi, computer, telefoni, tv, dove i sentimenti diventano mere proiezioni.

Grazia Verasani (Bologna, 1964), scrittrice, drammaturga, musicista, ha pubblicato a oggi sedici libri, tra cui Quo vadis baby? (2004, Coloradonoir/Mondadori), che nel 2005 è diventato un film di Gabriele Salvatores e in seguito una serie tv prodotta da Sky, e Senza ragione apparente (2015,  Feltrinelli), quinto romanzo con protagonista la detective Giorgia Cantini, che ottiene la menzione speciale al Premio Scerbanenco.  La sua opera teatrale From Medea – Maternity Blues, rappresentata in Italia e all’estero, nel 2012 è diventata un film vincitore di due Globi d’oro. Ha studiato pianoforte classico e collaborato con diversi artisti. Lavora anche come sceneggiatrice e ha scritto articoli per quotidiani e riviste. I suoi libri sono tradotti in vari paesi tra cui Francia, Germania, Portogallo, Stati Uniti, Russia.