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  Da Firenze a Bari, il noir che vince. A Marco Vichi il Premio Scerbanenco, a Roberto Riccardi il Premio Tedeschi  
 
 10/12/2009 
Ieri sera al Palanoir sono cominciate le premiazioni che accompagneranno il Festival fino a sabato sera con l'assegnazione del Leone Nero e degli altri riconoscimenti cinematografici. In attesa del Raymond Chandler Award che verrà assegnato domani sera a Leonardo Padura Fuentes, sono stati consegnati il Premio Giorgio Scerbanenco e il Premio Tedeschi.

La Giuria letteraria, composta da Lia Volpatti, Sebastiano Triulzi, John Vignola, Cecilia Scerbanenco, Carlo Oliva, Gianfranco Orsi Loredana Lipperini, Valerio Calzolaio e Sergio Pent, ha assegnato il Premio Giorgio Scerbanenco 2009 al romanzo Morte a Firenze. Un’indagine del commissario Bordelli di Marco Vichi (edizioni Guanda). Con la seguente motivazione: «Per aver saputo costruire una storia di ampio respiro e di impegno civile insieme amara e dolente. E aver dato spessore e complessità umana al suo personaggio, grazie a una scrittura nitida ed efficace».
La giuria ha attribuito anche una menzione speciale a Io ti perdono  di Elisabetta Bucciarelli (edizioni Kowalski) «per l’originalità della scrittura e l’analisi psicologica».

Ricordiamo che gli autori giunti in finale, dopo una selezione nella quale ha avuto un ruolo decisivo anche il pubblico, erano cinque:  Elisabetta Bucciarelli (Io ti perdono), Marco Vichi (Morte a Firenze), Donato Carrisi (Il suggeritore), Ugo Barbàra (In terra consacrata) e Maurizio De Giovanni (Il posto di ognuno).

Cinque storie molto diverse tra loro, che declinano, in forma personale, alcune delle mille sfaccettature del noir, con particolare attenzione ai soggetti più deboli della società, i bambini: il tredicenne nudo, violentato e seviziato di Vichi, la ragazzina sperduta nel bosco della Bucciarelli, la bambina scomparsa di Donato Carrisi, la ragazza che assomiglia tanto a Emanuela Orlandi rapita nel libro di Ugo Barbàra. E non solo i bambini, e i diversi eroi (Luigi Alfredo Ricciardi, Dolores Vergani, il criminologo Goran Gavila, il commissario Bordelli), ma anche la voglia di raccontare la realtà: l’alluvione di Firenze, la banda della Magliana, gli anni Trenta e il fascismo di Maurizio De Giovanni, Milano con i suoi mezzi pubblici. Cinque autori che sono tutti vincitori, come hanno detto i direttori Marina Fabbri e Giorgio Gosetti (anche se, si sa, il premio lo porta a casa uno solo), e che testimoniano la grande vivacità del Noir italiano.

Roberto Riccardi con il romanzo Legame di sangue, ha vinto il Premio Tedeschi 2009, che viene assegnato dalla redazione de 'Il giallo Mondadori', al miglior giallo inedito, «per aver – recita la motivazione – esplorato con chiarezza e senza sbavature, la doppia valenza del mystery e del police procedural in un ambito che continua a essere socialmente cruciale e politicamente controverso: la lotta al crimine organizzato. Per la concezione dei personaggi, intrisa di luci e ombre, e per la strutturazione dell’intreccio, al tempo stesso mimetico e complesso, ma sempre nel pieno rispetto della grande narrativa d’intrigo».

Nato a Bari nel 1966, Roberto Riccardi è un alto ufficiale dei carabinieri, laureato in Giurisprudenza e Scienze della sicurezza. Giornalista, direttore responsabile della rivista «Il Carabiniere» (nonché uno degli artefici di «Unità Speciale», nuovo mensile a fumetti dedicato al mondo dei carabinieri, e ideatore del concorso «Carabinieri in Giallo»), ha raccontato, una storia di mafia, che si svolge sotto gli occhi del nuovo comandante della compagnia di carabinieri di Villascura, un piccolo centro alle porte di Palermo.

Il Premio Tedeschi è stato istituito nel 1980 ed è dedicato alla memoria di Alberto Tedeschi, storico direttore de 'Il Giallo Mondadori', traduttore e figura fondamentale della letteratura gialla e di genere italiana. Il premio, riservato a romanzi gialli italiani inediti e consistente nella pubblicazione nella collana de 'Il Giallo Mondadori', ha visto tra i suoi vincitori numerosi giallisti successivamente affermatisi come maestri del genere.