Corea del Sud, 2019, 131’, colore, DCP

sceneggiatura

Jung Ui-mok 

fotografia

montaggio

musica

Mowg 

suono

scenografia

costumi

interpreti

Lee Sung-min [Han-Su]

You Chea-myung [Min-Tae] 

Jeon Hye-jin [Choon-bae]

Daniel choi [Jong-Chan]

produttore

produzione

co-produttori

in collaborazione con

vendite internazionali

Remake del thriller francese 36 Quai des Orfèvres di Olivier Marchal (Premio del Pubblico 2004 al Noir in Festival): un efferato omicidio scuote la Corea e scatta la caccia all’uomo. Due detective dai metodi molto diversi, Han-su e Min-tae, si contendono la risoluzione del caso. Una spacciatrice e abituale informatrice di Han-su gli assicura di conoscere l’identità dell’assassino, ma glielo consegnerà solo in cambio di un alibi per un omicidio che commette proprio davanti ai suoi occhi. Intanto Min-tae, che nel corso delle indagini ha scoperto il coinvolgimento del collega nell’insabbiamento, minaccia di rivelare tutto. 

«Il thriller è un genere che si avvicina molto alla natura umana. Guardate come cambiano le emozioni di questi due personaggi. Volevo preservare il senso e il sentimento del film originale nella creazione di una storia nuova. Avevo bisogno di affrontarlo come un film di puro genere e tutto, dalle luci, alla scenografia, alla fotografia sino al lavoro dietro le quinte, ha contribuito alla realizzazione di questa idea». [Lee Jeong-ho]

Lee Jeong-ho (Corea del Sud, 1975) debutta alla regia nel 2010 con Beseuteu Serreo (Bestseller), un thriller dai risvolti horror su una scrittrice di successo accusata di plagio che cercherà nuova ispirazione in una villa misteriosa. Nel 2014 dirige l’adattamento cinematografico del romanzo Banghwanghaneun Kalnal (Broken) dello scrittore giapponese Keigo Higashino su un uomo in cerca di giustizia e vendetta contro gli assassini della figlia. Dopo cinque anni torna al thriller con Biseuteo (The Beast), remake del noir francese 36 Quai Des Orfevres (2004), che segna la terza collaborazione con l’attore Lee Sung-Min.