Contest Caligari: le recensioni dei sei vincitori

Diversi membri della giuria popolare del Premio Caligari 2018, assegnato a La Terra dell’Abbastanza di Damiano e Fabio D’Innocenzo, hanno partecipato al contest che invitava a scrivere una breve recensione/motivazione della loro preferenza. Tra le molte recensioni pervenute - comprese alcune molto belle ma davvero troppo lunghe rispetto al bando proposto - è stato selezionato un campione di dieci finalisti che hanno colto in pieno il senso e il valore dei film proposti. I loro nomi sono: Veronica Croce, Elia De Gennaro, Tommaso Freni, Paolo Giordano, Silvia Köhler, Francesca Mantero, Michele Montagna, Margherita Montali, Elena Tartaglia e Luigi Vacchelli.

Come da regolamento, invece, sei sono i commenti dei vincitori, selezionati da Gianni Canova (IULM) e Giorgio Gosetti (Noir in Festival) per l’originalità e la concisione della loro opinione; a loro andrà una tessera-omaggio offerta da Anteo Palazzo del Cinema di Milano. 
Eccoli a seguire:

Veronica Croce
SULLA MIA PELLE. GLI ULTIMI SETTE GIORNI DI STEFANO CUCCHI 
di Alessio Cremonini (2018)
Diretto e claustrofobico, Sulla mia pelle arriva alla bocca dello stomaco e, come un pasto non digerito, rimane lì dentro come un peso. Un film che mostra, non giudica, non divide il mondo in buoni e cattivi, e neppure prende posizione. Una pellicola che ci ricorda che ogni singolo uomo è vittima: del sistema, degli altri, e soprattutto di se stesso.

Elia De Gennaro
DOGMAN 
di Matteo Garrone (2018)
Dogman si pone in un mondo geograficamente indefinito per raccontare una favola violenta. Distaccandosi dalla reale vicenda del Canaro, Garrone propone una pura indagine sull'animo umano che si può rivelare contemporaneamente delicato e feroce, vittima e persecutore, umano e animale.

Silvia Kohler
SULLA MIA PELLE. GLI ULTIMI SETTE GIORNI DI STEFANO CUCCHI 
di Alessio Cremonini (2018)
Sono pochi i film il cui titolo è indimenticabile così come tutto il film. Colpisce emotivamente, visceralmente, commuove e strazia. Alessandro Borghi diventa Stefano e vive profondamente e intimamente il suo calvario, e noi con lui. Sulla mia pelle è sulla pelle di tutti noi.

Francesca Mantero
LA TERRA DELL'ABBASTANZA 
di Damiano e Fabio D’Innocenzo (2018)
Narra della facilità con la quale perdiamo noi stessi. L'uso magistrale di luci e colori, inquadrature essenziali e prive di artificiosità, mostrano come la via più facile, ma umanamente e moralmente marcia, annebbi la ragione e porti alla perdita dei valori dell’esistenza.

Margherita Montali
LA TERRA DELL'ABBASTANZA  
di Damiano e Fabio D’Innocenzo (2018)
Un gangster movie metropolitano che consacra la periferia a nuova frontiera cinematografica: un crogiolo di storie e personaggi, crudo realismo e magnetismo emotivo. Due protagonisti magnetici e borderline, simbolo di una generazione costretta a raccogliere i frammenti dei propri sogni infranti.

Elena Tartaglia
RESPIRI 
di Alfredo Fiorillo (2018)
Scissa, disturbata, confusa. La vera protagonista di Respiri è la casa, una villa tanto misteriosa quanto esplicitamente analoga alla psiche del protagonista Francesco, dimora di dolore e ricordi traumatici, offuscata ormai irreparabilmente e pertanto pericolosa.

Congratulazioni a tutti e appuntamento al prossimo anno!
Condividi su