XXIV edizione
9/14 Dicembre 2014

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Parigi Noir

«Il mio è un libro corale in cui la voce narrante, femminile, è quella del fiume» così esordisce Ingrid Astier, scrittrice francese che inaugura le conversazioni al Jardin de l’Ange con il suo libro Omicidi sulla Senna, in francese Quai des enfers.

È uno sguardo differente quello che l’autrice afferma di aver condensato nel proprio libro, uno sguardo che traduce le scenografie da cartolina della Ville Lumiere in un paesaggio ignoto, da scoprire seguendo le mosse di protagonisti insospettabili:
«Con un romanzo si apre sempre una porta su un altro mondo; tutti abbiamo un’idea di Parigi considerata spesso, a buon ragione, una città romantica; ma a me interessava rappresentare l’amore e la morte, eros e thanatos, stravolgendo le prospettive consuete, come fa Victor Hugo in Notre-Dame de Paris. Ho passato molto tempo con la polizia fluviale, un corpo di oltre cento persone di cui si sa poco, e con i pescatori, che hanno un mucchio di cose da raccontare, tantissimi aneddoti, e sono un po’ dei filosofi delle rive; volevo apprendere tutto del mondo che circonda la Senna, apprezzarne i dettagli e cogliere lo spirito del luogo, come faceva Georges Simenon».

Omicidi sulla Senna, frutto di tre anni di intenso lavoro che la Astier definisce di "esilio volontario", è anche un’opera immersa nel "bagno musicale" delle sonorità ispiratrici di Aphex Twin e György Ligeti, che cerca di riscostruire con dovizia di particolari la complessità dell’esperienza umana, ammiccando a due illustri maestri del cinema:
«Mi affascinano molto Pedro Almodóvar e David Lynch. Spesso gli altri ci obbligano a essere "normali", coerenti, quando invece siamo esseri paradossali, bisognosi di follia. Il romanzo è anche il luogo dove questa complessità può trovare naturale sfogo».