XXIII edizione
10/15 Dicembre 2013

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Cinema italiano in fermento

Giornata ricca di protagonisti al Jardin de l’Ange, dove erano presenti il regista Federico Greco e l’attrice Regina Orioli, che hanno presentato Nuit Americhèn, cortometraggio horror in chiave ironica e meta-diegetica sul cinema di genere; il regista Riccardo Paoletti e la produttrice Manuela Cacciamani, realizzatori di Neverlake; Enzo d’Alò e Maricla Affatato, rispettivamente regista e ufficio stampa della serie TV d’animazione Pipì, Pipù, Rosmarina e il flauto magico; Augusto Zucchi, attore, regista e sceneggiatore autore del film La voce; i Manetti Bros., registi della nuova serie di Rex, assieme agli attori Elisabetta Rocchetti e Francesco Arca e al compositore Pivio De Scalzi.

L’immagine emersa da un panorama così vasto e variegato di personaggi e progetti è stata quella di un cinema e una televisione italiani straordinariamente capaci di riservare sorprese ed esplorare territori poco battuti, senza dimenticare le richiesta del mercato. Da Federico Greco, che con il suo Nuit Americhèn confeziona un’opera «autoironica, ricca di riferimenti meta-cinematografici e con un personaggio femminile, interpretato da Regina Orioli, che entra ed esce continuamente dalla parte», a Riccardo Paoletti, che racconta, in riferimento a Neverlake: «Volevamo lavorare su una fiaba nera, e girare in inglese per sperare di avere una buona distribuzione anche all’estero. Abbiamo scelto di rappresentare la Toscana perché costituiva una location interessante e molto appetibile per i mercati stranieri; in più, abbiamo cercato di mostrarla sotto una luce differente da quella consueta».

Anche Augusto Zucchi racconta, a proposito del suo lavoro sul personaggio di Alighiero Noschese nel film La voce: «Nonostante Noschese sia il perno del film, in un certo senso ne ho preso le distanze e l’ho trasformato nel mito del mio personaggio, interpretato da Rocco Papaleo».

Ribaltare le aspettative, modificare le prospettive, battere sentieri inconsueti. Come nel caso di Enzo d’Alò che, partendo dalla serie d’animazione di Pipì Pupù e Rosmarina, scritta con Vincenzo Cerami, ha sviluppato una puntata speciale dedicata all’opera lirica e in particolare a Mozart, abbinando divertimento e apprendimento destinato anche un pubblico internazionale, come conferma l’imminente uscita della puntata in Francia. Nessun intento pedagogico invece per i Manetti Bros., che dopo la lunga esperienza de L'ispettore Coliandro, sono ora alle prese con la direzione della nuova stagione TV di Rex: «Non avevamo intenzione di modificare radicalmente la serie, ma solo di girarla come più ci piace. Abbiamo scelto Raidue anziché Raiuno perché ci hanno offerto molte più possibilità di sperimentare».

Rispondendo a una domanda di Federico Greco sulle possibilità di una ripresa del cinema di genere e ricollegandosi al convegno Vedo Nero tenutosi il giorno precedente, è probabilmente Manuela Cacciamani a esprimere al meglio il senso di un cinema italiano in grande fermento, proiettato verso l’ester(n)o e non solo: «Dobbiamo cercare di trovare nuovi linguaggi: cinema iberico, Black Mirror inglesi, Thriller, Fantasy, film concentrati su psicologia e tecnologia. Io credo molto al fattore Internet, penso che sia uno strumento estremamente selettivo per la visione dei prodotti. In internet le risorse economiche vanno solo a prodotti in cui si crede veramente. E’ un sistema estremamente democratico di contenuti, e secondo me sarà da lì che partirà la rivalsa del cinema italiano».