XXIII edizione
10/15 Dicembre 2013

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Betty [Bompiani]
Era il 1960 quando George Simenon diede alle stampe Betty, romanzo scritto in sette giorni, storia di «Elisabeth Etamble, nata Fayet, 28 anni, professione casalinga, domiciliata a Parigi». Oggi siamo nel 1987. Simenon è malato, e decide di tornare sulla Costa Azzurra, a Porquerolles, la sua isoletta preferita. Un viaggio compiuto assieme a un fotografo, Marc, che armato della sua Leica scruta le anime in bianco e nero degli abitanti del luogo. In questa isola si presenta una ragazza molto bella. Anche lei, come il personaggio del romanzo, si fa chiamare Betty. La trovano morta, annegata. Simenon diventa Maigret, e inizia un'indagine che lo porta a raccontare di una donna che rappresenta il desiderio, la passione e il senso di colpa. Una donna che gli ricorda il dolore tremendo causato dal suicidio di sua figlia ventenne, Marie-Jo, avvenuto nel 1978. L’escamotage che dà il via al romanzo, è il ritrovamento di un manoscritto di Simenon: «Volevo scrivere come fossi Simenon, non volevo raccontare una storia con un punto di vista diverso. Mi interessava il suo modo di pensare. Il titolo in origine era La donna del faro, ma la tentazione di utilizzare il nome della mia protagonista era molto forte. Io amo rivisitare vite di persone realmente esistite, e così ho fatto negli ultimi due libri. Nel precedente, il protagonista era un grandissimo trombettista jazz, Chet Baker. Mi piace mescolare finzione, realtà e verità. Betty è un romanzo sui perdenti, che racconta di persone che in qualche modo non ce l’hanno fatta. Ma è anche un romanzo su persone che sono interiormente perdenti. Nei fatti Simenon è stato un uomo ricco e famoso, molto letto e apprezzato dal pubblico. Vincere o perdere, nella vita, appartiene a delle cose più profonde, più sottili, più impercettibili rispetto alle cose che normalmente pensiamo».

Roberto Cotroneo, giornalista e scrittore, ha pubblicato numerosi romanzi e saggi, e un libro di poesie. Lavora a lungo per «L’Espresso», firmando una rubrica di critica letteraria «All'Indice». Dal febbraio 1988 alla fine del 1989 scrive sulle pagine domenicali de «Il Sole 24 Ore», curate da Armando Torno, firmando le sue recensioni con lo pseudonimo di Mamurio Lancillotto. Dirige la Scuola Superiore di Giornalismo della Luiss di Roma, la Luiss Writing School, la Luiss Master of Art e la Luiss Master of Music. Tiene una rubrica settimanale su «Sette» del «Corriere della Sera», Blowin' in the Web, ed è il critico letterario de «Il Messaggero». Ha un sito ufficiale e un blog all'indirizzo: robertocotroneo.me. «Scrivere sui giornali e scrivere romanzi - dice Cotroneo - non sono affatto la stessa cosa. Io ho due modi di scrivere, perché un conto è scrivere un romanzo, un conto è scrivere per un giornale, con tempi e obiettivi diversi. È evidente però che essendo stato tanti anni in un giornale come L’Espresso, ho avuto la fortuna di tenere una certa vicinanza con temi della cultura e della letteratura. Ma non c’è alcuna attinenza tra i due lavori».

Betty, Bompiani, Milano, 2013
Tweet di un discorso amoroso, Barbera, Siena, 2013
I demoni di Otranto, Metamorfosi, Milano, 2012
E nemmeno un rimpianto: il segreto di Chet Baker, Mondadori, Milano, 2011
Adagio infinito e altri racconti sospesi, Aliberti, Milano, 2009
Manuale di scrittura creativa, Castelvecchi editore, Roma, 2008
Il vento dell'odio, Mondadori, Milano, 2008
Questo amore, Mondadori, Milano, 2006
Chiedimi chi erano i Beatles: lettera a mio figlio sull'amore per la musica, Mondadori, Milano, 2003
Per un attimo immenso ho dimenticato il mio nome, Mondadori, Milano, 2002
L'età perfetta, Rizzoli, Milano, 1999
Otranto, Mondadori, Milano, 1997
Presto con fuoco, Mondadori, Milano, 1995
Se una mattina d'estate un bambino, Frassinelli, Milano, 1994

PHOTOGALLERY HIGH RES


PROGRAMMAZIONE

12/12/2013 h 11:00Jardin de l'Ange
Presenta Sebastiano Triulzi